Veneta d’origine e milanese d’adozione, Marta Signori collabora con le più importanti testate nazionali e internazionali, da Repubblica a Monocle. Quest’anno con le sue immagini ha interpretato il distretto di Brera per la Design Week 2025
Qual è la prima parola ti viene in mente quando pensi a Brera?
La Pinacoteca. È stato il primo museo che ho visitato appena trasferita a Milano. La pittura è l’espressione che più sento affine ed è sempre una grande emozione quando vedo dal vivo le opere classiche che studiavo al liceo.
Qual è il tuo angolo preferito di Brera?
Via dei Fiori Chiari e dei Fiori Oscuri mi sono sempre state simpatiche per il loro nome. Mi piace partire da lì, lasciare l’Accademia e scendere su via Brera fino a raggiungere Pellegrini, la mia bottega d’arte preferita e lì far rifornimento di colori.
Da cosa sei partita e cosa ti ha ispirato nella creazione di queste illustrazioni?
Volevo realizzare delle illustrazioni che fossero il più possibile forma e colore.
Sono quindi partita da una palette molto contrastata di quattro colori: rosso mattone, bianco sporco, verdone e nero. Volevo riuscire a creare delle figure e dei contesti che potessero far trasparire sia la vitalità di Brera sia l’immaginario iconico del mondo del design. I colori mi piaceva che fossero accattivanti, e che mi permettessero di creare composizioni di forme e che le figure potessero trasmettere eleganza e contemporaneità, con la calibrazione di pochi dettagli.

Secondo te, quale valore aggiunto può offrire oggi un’illustrazione?
Mi piace pensare che l’illustrazione possa essere una finestra colorata che altera la realtà e ce la fa vedere da un punto di vista diverso. Ci fa tuffare in un mondo parallelo con colori, e forme nuove, dove tutto è possibile.
Il valore aggiunto che può offrire è quello di veicolare un messaggio in un modo entusiasmante, una sorta di bolla spaziale e visiva che permette a chi la guarda di esserne avvolto e potersi perdere nei colori e nei dettagli.
Come inizia il tuo processo creativo quando lavori a un nuovo progetto?
Inizio con un brainstorming di parole e di disegni veloci: lascio fluire tutti i concetti che mi vengono in mente sul dato progetto e inizio a dare forma con la matita ad alcuni pensieri. In questo atto i tratti sono spontanei e sinceri e mi servono da guida per tutto il lavoro.
Una volta fatto questo processo, che è molto veloce, inizio a dar forma più definitiva alle idee iniziando la vera illustrazione. In questo passaggio inizio con il comporre una palette che sia coerente con il progetto e il più possibile ristretta.
A volte mi è utile guardare contesti, immagini, fotografie che sono affini all’argomento e farmi ispirare da forme, oggetti o colori e una volta elaborati gli stimoli, mi piace sempre arrivare a una sintesi.
Mi piace pensare che l’illustrazione possa essere una finestra colorata che altera la realtà e ce la fa vedere da un punto di vista diverso. Ci fa tuffare in un mondo parallelo con colori, e forme nuove, dove tutto è possibile.
Marta Signori
Le illustrazioni per Brera sono state animate dal motion designer Valerio Di Mario. Avevate già lavorato assieme?
Con Valerio collaboro da svariati anni e mi sono trovata sempre in sintonia; non ho avuto dubbi, quindi, su chi chiamare quando mi è stato chiesto di affiancarmi a un videomaker per questo lavoro.
Qual è la tua esperienza con l’animazione? È emozionante vedere i disegni statici prendere vita?
Vedere un’immagine statica prendere vita è pura magia: la mia mente va subito al mondo di Harry Potter e alle foto animate della Gazzetta del Profeta.
La prima illustrazione che ho animato da sola era per ILMagazine, un paesaggio toscano con in lontananza una vespa che percorreva una stradina ombreggiata dai cipressi. È stato divertente creare tutto su Photoshop, livello su livello, improvvisando su movimenti ed effetti: sono rimasta affascinata dal risultato e, sebbene fosse uscito da un processo un po’ rudimentale, ne ho visto le potenzialità. Ho realizzato di essere di fronte a un mondo a parte, un mondo parallelo.
Quando mi sono arrivate le prime richieste per dei video illustrati e sono stata affiancata a degli animatori, è stato elettrizzante! L’illustrazione, quando è in mano a dei veri professionisti del movimento, si trasforma e prende una nuova vita.

Come cambia il processo creativo sapendo che i disegni andranno poi animati da qualcun altro?
Il mio processo creativo iniziale non cambia molto. Non devo pensare a ciò che verrà dopo e butto giù le idee come le sento. La bozza e i primi colori sono praticamente sempre su un singolo livello, e disegno ragionando sulla composizione finale. È quando sono soddisfatta della bozza e si deve passare all’azione che il processo cambia.
Inizio a ragionare su uno storyboard, su come il movimento entra in scena e cosa succede nella storia che si vuole raccontare, quali passaggi di scena inserire. A questo punto, lo scambio d’idee con l’animatore è essenziale per scolpire meglio lo storyboard, definirlo e sintetizzarlo. Capiamo allora assieme i movimenti che potrebbero rendere meglio l’idea da trasmettere. Tocca a me poi aggiungere elementi, sfondi, chiudere e definire ogni forma. Ogni elemento, ogni soggetto, ogni oggetto che prevede l’animazione deve essere suddiviso in parti che ne permettano il movimento. Non per ultimo, si deve avere presente che il file di lavoro deve essere condiviso con l’animatore, e ciò significa che deve essere pulito e chiaro: quindi, livelli ben nominati e soggetti raggruppati!
Tornando alla Design Week, la frequenti abitualmente? O più in generale il mondo dell’arte, del design e della moda?
Vivo a Milano da dieci anni, e da dodici non ho mai mancato una Design Week. Ho una laurea triennale in Scienze dell’Architettura e il design ha forgiato prima i miei studi e poi la mia quotidianità.
Allora ci vedremo dal 7 al 13 aprile a Brera? Così potrai vedere le tue immagini in ogni angolo del distretto!
Certamente!
Marta Signori, originaria di Bassano del Grappa e milanese d’adozione, è un’illustratrice classe 1990. Formatasi all’interno della redazione di IL de Il Sole 24 Ore, collabora stabilmente con testate giornalistiche italiane ed estere e case editrici internazionali. Ha esposto ad Illustri nel 2024 e alla Society of Illustrators di New York nel 2019. Tra i suoi vari clienti figurano Monocle, La Repubblica, The New Statesman, Mondadori, Zanichelli, Arduino, Linkiesta, Maize, Loro Piana, Icon Design, Les Echos Weekend, Terna, Sea, Natuzzi, Generali, La Stampa.
Valerio Di Mario
Graphic e Motion Designer italiano nato a Roma. Ha lavorato in campi come infografica, identità visiva, design e motion graphics dei settori della cultura, arte e tecnologia. Il suo approccio multidisciplinare definisce linguaggi attraverso l’uso di elementi semplici ma in grado di comunicare su diversi livelli mantenendo semplicità.